
Fine Settembre 1943
Una pattuglia della Hermann Göring Panzer Division è in ritirata verso il fiume Volturno. La missione consiste nel raggiungere il fiume al più presto prima che i pionieri inizino a far saltare i ponti sul fiume nei pressi di Capua. La squadra, stremata, insieme a un’altra piccola unità della Wehrmacht, sosta brevemente per riprendere fiato presso un casolare nelle campagne a Sud della città. Sanno che non potranno sostare molto: la ricognizione fatta la notte precedente ha riportato alcune pattuglie nemiche della 56^ Divisione di fanteria inglese in esplorazione dirette verso Capua. Forse sono già stati avvistati, chissà… Gli ufficiali ordinano di rifocillarsi qualche minuto, ma di stare all’erta. I soldati non vedono l’ora di fermarsi, e trovati dei contadini nei pressi del casolare chiedono loro dell’acqua e del cibo, prontamente forniti. Gli ufficiali approfittando della pausa, fanno un breve briefing per stabilire il proseguimento della missione.
Contemporaneamente una squadra avanzata della 56^ Div. Fanteria inglese, è riuscita a raggiungere la pattuglia nemica avvistata la notte precedente. Sono fermi presso un casolare. “E’ il momento, dobbiamo attaccarli ora!”. Il PIAT è piazzato e pronto a far fuoco frontalmente, mentre una squadra d’assalto aggira il casolare per colpire alle spalle il nemico. Oramai sono vicinissimi, la trappola è pronta a scattare. Mandano avanti sempre lui a fare il lavoro sporco: un giovanissimo ex Royal Marine che si era fatto notare poche settimane prima durante lo sbarco a Salerno nelle operazioni notturne nell’area di Vietri sul Mare (si diceva che lui e qualche altro dei suoi avessero catturato un’intero plotone della HG quasi senza sparare un colpo..). Ora da qualche giorno, non si sapeva bene perché, è stato trasferito alla 56^ fanteria. In ogni caso fa comodo, perché sa bene cosa fare: silenziosamente striscia a pochi metri dal nemico, abbatte la sentinella e dà il via libera al resto della squadra, che lancia il fumogeno e apre il fuoco a volontà.
“GLI INGLESI!!!” all’improvviso è l’inferno: gli inglesi attaccano il casolare, all’improvviso tutto diventa fumo, spari e caos. Tutti si preparano a rispondere al fuoco come possono, alcuni cadono immediatamente, colti di sorpresa. Il capitano della Luftwaffe fa appena in tempo a mettersi l’elmetto ma viene ferito a una gamba. I soldati e l’ufficiale della Wehrmacht, corrono a rintanarsi nel casolare, riescono a piazzare una mitragliatrice che contiene il primo assalto nemico, causando qualche perdita agli inglesi. Ma infine entra in azione il PIAT: la mitragliatrice è fuori combattimento, rimangono solo alcuni soldati misti Heer e Luftwaffe, in trappola nel vecchio casolare ormai preso di mira dalle armi leggere alleate. Riescono a tenerli a bada per un po’ , ma alla fine un inglese approfitta del caos e arriva non visto fino alla porta. E’ fatta: non ci pensa due volte, prende la sua “Mills”, la arma, e la lancia la all’interno, ponendo fine al combattimento: molti soldati vengono investiti dalle schegge e muoiono praticamente all’istante. I pochi rimasti, confusi e frastornati dall’esplosione si rendono conto di essere circondati. La stanchezza di una lunga guerra prevale, non è il coraggio che manca, ma la motivazione. “Non ci va di morire per niente…”. L’ufficiale e i pochi rimasti decisero infine di gettare le armi e di consegnarsi agli inglesi. “in fondo, meglio qui che in Russia…”
Per qualcuno, almeno, la guerra è finita….
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